In questo episodio di Colazione di Lavoro parliamo di uno dei nostri argomenti preferiti: la formazione aziendale. Chiunque abbia lavorato per almeno cinque anni può guardare indietro ai suoi primi giorni sul posto di lavoro e scoprire che certe attività, certi processi, certe pratiche non vengono più fatte. Tante attività che erano all’ordine del giorno sono diventate superflue. In particolare le nuove tecnologie portano alle volte a grandi cambiamenti che, però, a loro volta, giungeranno al termine per fare spazio a nuovi cambiamenti. Non sempre però le cose vanno in questo modo: alcune sono durature nel tempo. Molte competenze non specifiche del settore o del periodo permetteranno di rimanere in piedi per tutta la carriera.
Anche quest’ultima generazione che si unirà al posto di lavoro, che si prevede cambierà carriera più volte durante la sua vita lavorativa, scoprirà che alcune abilità non passano mai di moda.
Sembra che le competenze da sviluppare per il futuro non siano tecniche, ma piuttosto comportamentali e di leadership. Per esempio una ricerca interna ad opera di IBM ha rilevato che potrebbe essere necessario riqualificare circa 120 milioni di lavoratori a causa dell’intelligenza artificiale e dell automazione intelligente ma, dato ancor più interessante, è la priorità che i dirigenti intervistati danno alle sviluppo delle competenze “soft” delle risorse. Quindi, unitamente allo sviluppo delle abilità tecniche, è data massima importanza alla capacità di essere flessibili verso il cambiamento, quella di gestire efficacemente il tempo, di saper lavorare bene in squadra, di comunicare adeguatamente, ecc.
Certamente, le competenze digitali e tecniche rimangono molto richieste, ma le aziende possono assumere o riqualificarsi anche rapidamente se serve colmare queste lacune. Per quanto riguarda invece le competenze trasversali il discorso è più delicato: molte aziende denunciano per esempio la carenza di queste abilità nei neolaureati, proprio in un momento storico in cui le sfide delle imprese richiedono grande spirito di adattamento al costante cambiamento, capacità di ascolto e di collaborazione, ecc. Tutte attitudini per le quali non potrà arrivare una macchina a toglierci d’impaccio.
Dopo che per anni i leader aziendali hanno parlato di carenze di competenze, sembra che la crescente diffusione dell’automazione, dell’intelligenza artificiale, ecc. stia portando alcune delle più grandi aziende, come ad esempio Amazon, a varare dei piani globali di riqualificazione di ampi segmenti della forza lavoro. Sempre più spesso infatti le aziende scelgono di sviluppare talenti dall’interno: questo approccio consente alle organizzazioni di acquisire nuove capacità preservando al contempo le conoscenze funzionali interne, l’esperienza e la comprensione della cultura aziendale.
Se valutato su scala globale, il mercato del lavoro sta mandando dei segnali chiari: mentre per i ruoli tecnici il quadro salariale è piuttosto stabile (soprattutto a causa dell’evoluzione tecnologica e l’automatizzazione di certi lavori), sono aumentati di valore i lavori richiedenti elevate capacità sociali (leadership, vendite, ecc.) e, ancor di più, quelli che integrano componenti tecniche a quelle gestionali.
Colmare lacune sulle competenze trasversali può essere fatto solo un con un approccio integrato di sviluppo, sia formale che informale, e costituisce una delle sfide ed opportunità più importanti per gli operatori della formazione di oggi e soprattutto di domani.
Le aziende devono in particolare rispondere alle aspettative che i Millennial e i membri della Generazione Z hanno riguardo all’apprendimento e alla crescita sul posto di lavoro. ha detto, e sviluppare programmi di formazione significativi non solo per le competenze fondamentali per le aziende ora, ma anche per quelle che contano in futuro.
Le aziende devono poi decidere come erogare questa formazione, e negli anni la scelta si è fatta piuttosto vasta: dai tradizionali corsi in aula e corsi online, a programmi misti che combinano aula o training online, apprendimenti esperienziali, gamification, coaching one-to-one, ecc. ecc.
Qual è il vero potenziale delle risorse umane e in che modo la tecnologia può aiutarci a raggiungerlo? Secondo le previsioni degli esperti nel campo dell’apprendimento e dello sviluppo, la tecnologia svolgerà un ruolo importante nello sviluppo professionale continuo e personalizzato e i lavoratori con forti capacità comportamentali saranno molto ricercati.
La tecnologia espande notevolmente le possibilità di raggiungere un gran numero di dipendenti in più luoghi, offrendo loro la flessibilità di apprendere secondo i propri programmi, valutando la loro comprensione dei contenuti per garantire l’efficacia. I moduli online possono da sempre incorporare contenuti multimediali e interattivi, ma approcci più recenti come la realtà virtuale in grado di creare esperienze davvero coinvolgenti.
Arrivano sul mercato ogni giorno brillanti soluzioni tecnologiche HR, soluzioni alle volte rivoluzionare, altre volte piccole ma comunque fondamentali integrazioni a sistemi già in possesso delle imprese. Il futuro delle risorse umane sta nella collaborazione, nella co-creazione e nell’integrazione, al fine di ottenere di più e più velocemente. In un mondo che è diventato digitale, tutto deve andare più veloce, deve essere più efficiente e più efficace. Nella rivoluzione mobile, il modo in cui consumiamo i contenuti è cambiato. Consumiamo una grande quantità di contenuti ogni giorno, in viaggio, su più dispositivi.
Questo trend lo sta cavalcando a il microlearning, che sta portando l’apprendimento a un livello diverso, mettendo lo sviluppo della carriera nelle mani dei dipendenti attraverso la tecnologia. Fornisce contenuti brevi e di dimensioni ridotte direttamente ai dipendenti ogni giorno, regolarmente, a garanzia del mantenimento di quanto appreso e dell’applicazione immediata. Spesso vengono utilizzate dinamiche come la gamification, i video e multimedia vari per mantenere motivati e performanti i dipendenti, che in questo modo guidano il proprio apprendimento e sviluppo accedendo alla formazione ovunque, da qualsiasi dispositivo.
Insomma, se da una parte le aziende avranno sempre bisogno di competenze tecniche, la velocità dei cambiamenti in futuro premierà la flessibilità di chi ha attitudini comportamentali e relazionali, e le tecnologie supporteranno la crescita degli uni e degli altri.